Quando si fa un errore e si cerca di correggerlo, spesso ciò che succede è meglio di ciò che ci si aspettava.
Lo stesso è successo nella storia della pasticceria, dove per correggere i misfatti sono state create grandi ricette.
Il Pan di Toni nato al tempo di Ludovico il Moro
Uno di questi è stato il panettone. La storia ci riporta al tempo degli Sforza quando il cuoco che stava cucinando per Ludovico il Moro, la sera della Vigilia di Natale, dimenticò il dolce in forno.
Per risolvere la questione, Toni, l’aiutante, andò in dispensa e con tutto quello che c’era impastò un nuovo dessert con farina, frutta candita, uova, zucchero e uvetta.
Il successo fu inaspettato e al risultato fu dato il nome di Pan de Toni, da cui Panettone.
DA Milano a Capri per raccontare la storia di un’altra dolce icona della pasticceria italiana, la Caprese.
La Caprese, il dolce di cioccolato e mandorle senza farina
Siamo negli anni Venti quando tre malviventi mandati da Al Capone entrarono nella pasticceria di Carmine di Fiore per fare compere. L’uomo, forse per la fretta o per la distrazione, mise in forno un dolce a base di cacao e mandorle ma dimenticò di aggiungere la farina.
Un errore che avrebbe potuto costargli caro ma il risultato fu talmente buono che i criminali ne chiesero una replica.
Quando nel ristorante stellato cadde la porzione di crostata
Anche ai giorni nostri è successo un episodio simile, di preciso nel ristorante stellato Osteria Francescana a Modena dello chef Massimo Bottura.
Il nome del piatto la dice lunga “Ops, mi è caduta la crostata” ed è facile immaginare come è andata.
Un piatto con una fetta di crostata a limone che cade a terra prima di uscire dalla cucina, la strana composizione nel piatto che sembrava un dipinto di Mirò e la decisione di presentarla così.
Un inpiattamento casuale diventato famoso.
