Home » Il balut, la prelibatezza ‘estrema’ del Sud-Est asiatico
Il balut è un piatto tipico del Sud-Est asiatico, particolarmente diffuso nelle Filippine, in Cambogia e nel Vietnam, considerato una prelibatezza da molti, anche se spesso classificato come “gastronomia estrema“.
Si tratta di un uovo di anatra o gallina fecondato, bollito nel suo guscio quando l’embrione è quasi completamente formato. Questo cibo, molto nutriente, è consumato principalmente di notte ed è considerato anche afrodisiaco, motivo per cui è facilmente reperibile tra i venditori ambulanti, specialmente nelle zone dedicate alla vita notturna. In passato associato a un cibo povero, oggi ha guadagnato spazio persino nell’alta cucina e nei ristoranti di lusso.
Il balut viene consumato direttamente dal guscio: si pratica un foro per bere il brodo all’interno e si aggiungono condimenti come sale grosso o aceto speziato con peperoncino e cipolla. Alcuni preferiscono servirlo con salse. Dopo aver assaggiato il tuorlo, si arriva infine all’embrione, che rappresenta la parte più “sfidante” del piatto. Sebbene il sapore sia considerato delizioso da molti, la vista dell’embrione potrebbe risultare poco appetibile, soprattutto per chi è sensibile a immagini forti o segue una dieta vegetariana o vegana. Anche chi non ha restrizioni alimentari potrebbe esitare a consumare un pulcino in formazione.
La preparazione del balut prevede un processo accurato. Le uova inseminate vengono raccolte e mantenute al caldo, esposte al sole per favorire lo sviluppo dell’embrione. Dopo circa una settimana, le uova vengono esaminate in controluce per verificare la presenza dell’embrione e quelle idonee continuano l’incubazione per altri 7-8 giorni. Il tempo di incubazione varia da Paese a Paese: nelle Filippine l’embrione è lasciato sviluppare per 17 giorni, rimanendo tenero con il becco e le ossa non completamente formate; in Vietnam, invece, l’incubazione dura oltre 20 giorni, permettendo allo scheletro di formarsi ma rimanendo comunque morbido.
Il balut non è per tutti e divide chi si cimenta con questa esperienza culinaria. Alcuni lo trovano irresistibile, mentre altri potrebbero essere riluttanti a provarlo per via della natura dell’embrione. È sicuramente un piatto che mette alla prova i confini culturali e gastronomici.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: Lumos - Animalsland - Findyourtravel - Nearfuture - Worldculture
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