La creatività culinaria italiana non conosce limiti, un’affermazione che si manifesta anche a Scicli, incantevole comune della Sicilia orientale, nella provincia di Ragusa. Scicli rappresenta un esempio eloquente del barocco siciliano, con il suo complesso di chiese e edifici storici, tanto che nel 2002 il suo centro storico è stato inserito nell’elenco del Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Ma anche tra le delizie della tavola si possono scoprire storie affascinanti. Un dolce in particolare, la “testa di turco”.
A Scicli in particolare, e nel Ragusano più in generale, un dolce antico sta vivendo una rinascita: la testa di turco. Assomiglia a un bignè ma guai a chiamarlo così perché è un termine ritenuto improprio dai siciliani poiché la testa di turco è molto più grande, tre volte tanto. Questo dolce sta vivendo una nuova popolarità anche grazie alla sagra che si tiene ogni anno in corrispondenza della festa della Madonna delle Milizie, co-patrona della città, l’ultimo sabato di maggio. Anche se tradizionalmente è un dolce di Carnevale, la testa di turco è diventata una leccornia tutto l’anno, offerta da quasi tutte le pasticcerie di Scicli, anche se la sua preparazione non è semplice.
La vera bellezza della testa di turco risiede sia nella sua forma sia nella sua storia. La sua forma imita il turbante indossato dagli arabi e questa caratteristica riflette la sua radice storica: commemorare la vittoria dei cristiani sugli arabi nell’isola, avvenuta nel 1091 per opera di Ruggero d’Altavilla, dopo il lungo periodo di dominazione islamica.
La testa di turco di Scicli è preparata con l’impasto di choux e sugna, quindi viene modellata con la sac à poche e poi farcita con crema o ricotta. Ma c’è anche un’altra “testa di turco” in Sicilia, a Castelbuono, in provincia di Palermo. Anche se gli ingredienti sono simili, la testa di turco di Castelbuono si presenta come un dolce a cucchiaio, molto diverso nel suo aspetto più riconoscibile: la forma.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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