Le scrippelle sono un piatto tradizionale della provincia di Teramo, in Abruzzo, e rappresentano un simbolo dell’autenticità culinaria abruzzese. Simili alle crepes francesi, si differenziano per ingredienti e preparazione.
Mentre sono deliziose da gustare calde con un ripieno spalmabile, le scrippelle sono anche la base di importanti piatti teramani come i cannelloni di ragù bianco, il timballo e le scrippelle ‘mbusse. Queste sottili crespelle nascono nelle umili cucine abruzzesi, tramandate di generazione in generazione, e mantengono un forte legame con il territorio, evocando sapori e ricordi del passato.
In Abruzzo esistono due varianti di scrippelle: quelle teramane classiche e quelle all’olio, conosciute anche come “rivotiche” o “ribalte”, che sono diffuse in altre aree della regione. Le scrippelle teramane sono preparate con uova, acqua e farina, mentre la variante all’olio non prevede uova e viene realizzata con farina, acqua e olio d’oliva, risultando simili a piadine sottili e friabili, perfette come sostituto del pane.
La preparazione delle scrippelle è semplice: la pastella viene cotta in una padella antiaderente ben oliata, mantenendo la temperatura del fondo bollente per una cottura uniforme. Uno dei piatti più iconici che utilizzano le scrippelle è le scrippelle ‘mbusse. Secondo la leggenda, il piatto nacque all’inizio dell’800 grazie a Enrico Castorani, assistente del cuoco di un ufficiale francese a Teramo. Si racconta che, accidentalmente, delle crêpes caddero in un recipiente di brodo di gallina. Invece di buttarle, furono servite al posto della minestra, creando così un nuovo piatto.
Le scrippelle ‘mbusse sono preparate arrotolando le crespelle con pecorino o parmigiano grattugiato e un pizzico di noce moscata, poi immerse in brodo di pollo o cappone ben filtrato. In alcune varianti antiche, vengono arricchite con piccole palline di carne mista. Le scrippelle sono versatili e si adattano a diverse preparazioni, rendendole amate non solo in Abruzzo ma anche oltre i confini regionali. Prepararle e gustarle significa immergersi nella tradizione contadina, celebrando la semplicità e la ricchezza della cucina abruzzese, capace di unire generazioni.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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