Home » Acqua meglio in bottiglie di vetro o di plastica? Tutto quello che c’è da sapere
Ogni italiano, mediamente, consuma oltre 200 litri di acqua in bottiglia all’anno, prediligendola all’acqua di rubinetto. A distinguerle è infatti l’idea che molti hanno dell’acqua in bottiglia: l’incontestabile affidabilità dovuta alla dichiarazione della composizione minerale e la maggiore purezza supposta. Tale convinzione è dimostrata dall’indagine ISTAT che stabiliva il distacco di circa un terzo degli italiani di fronte all’acqua in bottiglia.
Il vetro è considerato il miglior materiale in cui conservare l’acqua, essa infatti essendo inerte e non rilasciante particelle, preserva qualità. In più il vetro, essendo trasparente, permette di verificare la presenza di impurità o alterazioni, mentre la plastica può deteriorarsi e rilasciare microframmenti nel tempo. Il vetro è più sostenibile della plastica, in quanto può essere riciclato all’infinito senza perdita di qualità. L’acqua in bottiglia di vetro chiusa correttamente può durare fino a tre anni.
Come fare per mantenere l’acqua in bottiglia sicura e di qualità? La risposta sì trova spesso nell’etichetta presente sulla bottiglia stessa: occorre conservare le bottiglie in un luogo fresco e asciutto, al riparo dai raggi diretti del sole. Infatti, il sole potrebbe scaldare l’acqua rendendola sgradevole da bere ma anche scatenare processi dannosi per la nostra salute. Gli effetti dannosi della cattiva conservazione sono accelerati dalla luce diretta del sole e da temperature alte. Il problema più pericoloso è la degradazione del PET, il materiale plastico delle bottiglie. Il PET riscaldato rilascia sostanze dannose come la formaldeide. Una problematica che può riguardare sia lo stoccaggio nei depositi sia il trasporto sui Tir.
La luce solare può favorire la crescita di alghe nell’acqua, compromettendone il gusto e, in certi casi, la sicurezza. Le alghe producono infatti metaboliti tossici che possono causare problemi di salute, specialmente a soggetti vulnerabili come bambini e anziani. Per tutelare la qualità dell’acqua e la salute, la legge italiana prevede sanzioni fino a 1.500 euro alle attività che conservano l’acqua al sole. Multe che vengono applicate anche senza fare test ma basandosi sulle condizioni di conservazione visibili.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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