Home » Servizi extra al ristorante e costi salati: come possono tutelarsi i consumatori
Sempre più clienti scoprono addebiti inaspettati al ristorante, come costi elevati per servizi come il taglio di una torta portata da casa o il diritto di tappo. La legittimità di queste voci è regolata dalla normativa sulla trasparenza dei prezzi, che richiede l’esposizione chiara delle tariffe all’interno dei locali. Tuttavia, tali extra-costi, spesso legati a servizi non standard, sono legali solo se comunicati preventivamente ai clienti.
L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) spiega che le normative attuali non impediscono di applicare costi aggiuntivi, ma garantiscono che questi vengano chiaramente comunicati ai consumatori. Il Regio Decreto del 1940 (art. 180) stabilisce l’obbligo per i ristoratori di esporre la lista prezzi in un luogo visibile; inoltre, normative regionali, come quelle del Lazio o della Lombardia, aggiungono specifiche come l’esposizione della lista prezzi anche all’esterno e l’obbligo di chiarire eventuali costi extra per il servizio al tavolo o il coperto.
Le Regioni e i Comuni possono integrare queste leggi e regolamentare aspetti particolari della somministrazione di cibi e bevande. Ad esempio, nel Lazio il prezzo per i menu a prezzo fisso include ogni servizio aggiuntivo, mentre nel servizio a tavolo il cliente deve essere informato di qualsiasi costo extra prima di ordinare. Alcuni ristoratori possono quindi addebitare costi per servizi aggiuntivi come il taglio di una torta, ma solo se informano il cliente in modo trasparente.
Nonostante la possibilità di legittimare extra-costi, il mercato libero non consente di vietare tali addebiti per legge né di imporre tariffe standardizzate. La trasparenza sui prezzi resta centrale per il consumatore, che ha la libertà di premiare o sanzionare i locali in base alla propria esperienza, spesso diffondendo recensioni pubbliche che incidono sulla reputazione del ristorante.
Per evitare spiacevoli sorprese, i consumatori possono richiedere informazioni sui costi di servizi extra prima di richiederli. Questa verifica permette di negoziare o contestare costi elevati non comunicati. Inoltre, i Comuni hanno il compito di vigilare sull’applicazione di queste regole, con sanzioni che vanno da 2.500 a 7.500 euro per chi non rispetta la pubblicità dei prezzi.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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