Una fila entusiasta e ansiosa di entrare davanti a una pizzeria. Non ci sono dubbi: è una pizzeria di Gino Sorbillo. Sì, perché Sorbillo è il Re della pizza napoletana e, come ogni re, ha il suo regno. Che si è esteso a tal punto da diventare un impero. Dalla sede storica in via Tribunali a Napoli con papà Salvatore ne è passata di acqua sotto i ponti: altre due pizzerie nella città partenopea, sul lungomare e al Duomo, più quattro locali per l’Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo. E una prossima apertura al Vomero, con una pizzeria tutta dedicata alla pizza Margherita.
Poi Roma, Genova, Torino, Ibiza, New York, Miami e Tokyo. E la pizzeria ‘deluxe’ di Amalfi, La Locanda della Canonica, aperta la scorsa estate. Situata nell’hotel Anantara a 5 stelle, un antico convento cappuccino, dove è possibile assaporare le ‘pizze di lusso’ del Maestro Sorbillo godendosi la vista spettacolare della Costiera.
Folla oceanica anche per l’apertura in piazza XXV Aprile
E ancora la conquista di Milano, che conta sette locali con l’ultima apertura, agli inizi di novembre, di una terza sede della trattoria-pizzeria Casa Sorbillo, in piazza XXV Aprile. Anche qui, solito copione: una folla oceanica che preme per entrare. La novità è che, diversamente da come si potrebbe immaginare, i milanesi, pionieri dell’innovazione, chiedono cibi tradizionali: “Milano è un mercato stimolante, in fermento – dice Sorbillo – e anche se in città ci sono sempre nuove tendenze, le persone chiedono pizza e cucina tradizionale”.
E pizze classiche sono quelle di Sorbillo. Con qualche gourmanderie, s’intende. “L’ultima pizza – spiega l’imprenditore – ha scaglie di pecorino sardo stagionato sul cornicione, una novità. E poi c’è la cucina casareccia che va forte: genovese, pasta e patate, pasta e fagioli”.
La ricetta del successo? La ricerca del buono ogni giorno
Il successo di Gino Sorbillo risiede nelle materie prime e nella passione con cui vengono lavorate. Prosciutto crudo al tartufo, alici del Cantabrico, ricotta di bufala doc, per fare alcuni esempi. “Noi non ci forniamo alla grande distribuzione – afferma con orgoglio – la nostra spesa è quotidiana, come quella di una mamma. La forza della nostra cucina è l’essere casalinga, come una pizza fatta in casa. Naturalmente è fondamentale l’attenzione, alla selezione dei prodotti e alla preparazione. Siamo alla ricerca del buono ogni giorno”.
Il Maestro pizzaiolo non sta mai fermo. L’indole curiosa e creativa, da quando imparava il mestiere da Zia Esterina, lo spinge da sempre a ricercare nuovi prodotti, conoscere personalmente i produttori, sperimentare nuovi abbinamenti. Anche se il segreto è restare classici. Il vero modo per essere innovatori.












