Home » Cioccolato bianco, come leggere l’etichetta
C’è chi lo ama, chi lo mangia solo per golosità, e ci sono i puristi che dicono che in realtà non si può neanche definire cioccolata.
A quanto pare, questi ultimi sono quelli che hanno davvero ragione.
Sì, perché quello che noi mangiamo altro non è che un composto fatto per il 55 per cento di zucchero, dal 20 per cento di burro di cacao e dal restante di latte e suoi derivati.
Insomma, diciamo che non è esattamente lo sfizio più indicato per chi soffre di diabete.
Se però non avete problemi con la glicemia e volete mettere nel carrello quella barretta che tanto vi tenta, date prima un occhio agli ingredienti.
La prima voce da guardare è quella della pasta di cacao, che è quella che definisce l’aroma del cioccolato.
Poi ci sta il burro di cacao, che non è quello che usiamo sulle labbra, ma un grasso che si aggiunge nel corso della preparazione per rendere il cioccolato più morbido e piacevole al palato per la sua consistenza.
Lo zucchero deve essere presente in quantità dell’un per cento.
Altro aroma sempre presente è la vaniglia, per donare al cioccolato la fragranza giusta.
Infine la lecitina, il cacao, il latte, le nocciole o il riso soffiato che sono gli ingredienti finali.
Il cioccolato bianco ha effetti benefici sul nostro organismo perché contiene vitamina A, ferro, potassio, magnesio e zinco.
Inoltre, si tratta di un dolce che contiene molto calcio, il che lo mette nella lista degli alimenti utili per le ossa in quanto valido aiuto nella lotta all’osteoporosi.
Nonostante tutto se ne consiglia un uso moderato che non vada oltre i dieci grammi al giorno.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Nearfuture - Worldculture
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