Il pancarrè, noto anche come pane in cassetta, è molto familiare nelle nostre case. Ognuno ne fa l’uso che preferisce. Qui proponiamo dieci possibili utilizzi. Alcuni sono già molto noti mentre altri possono essere una simpatica novità per rendere questo pane molto più appetitoso.
Perché si chiama pancarrè
Il pancarrè si chiama così per la sua forma, infatti l’espressione francese carrè significa appunto quadrato. Del resto viene chiamato anche pane in cassetta perché si utilizza un apposito stampo in cui viene fatto lievitare e poi cotto.
Dove è stato inventato il pancarrè
Le origini non sono certe ma pare che furono alcuni fornai piemontesi, attorno alla metà del 1800, a cuocere il pane in stampi rettangolari. La motivazione? Era il pane destinato ai boia, ovviamente malvisti dalla popolazione. Per questo il pane in cassetta poteva essere venduto a queste persone anche capovolto, in segno di disprezzo, ma senza che loro se ne accorgessero avendo una forma identica sui quattro lati.

Cosa preparare con il pancarrè
Il pancarrè è molto versatile, si presta a numerosi usi sia per piatti salati sia per quelli dolci. I modi più comuni per utilizzare il pancarrè sono quelli di preparare tramezzini, eliminando i bordi e tagliando a metà le fette di pancarrè così da realizzare i famosi triangoli che possono essere farciti come più si preferisce. Nel toast, invece, i bordi vengono lasciati e il pane viene appunto tostato e farcito di solito con salume e formaggio.
Esiste poi una versione gustosa del pancarrè: la mozzarella in carrozza. In questa ricetta della cucina napoletana ma ormai famosa in tutta Italia, le fette di pancarrè sono utilizzate per contenere una fetta di mozzarella e il tutto viene passato nell’uovo sbattuto e quindi fritto. C’è anche chi aggiunge anche del prosciutto cotto o delle alici alla fetta di mozzarella per rendere la farcitura ancora più gustosa.
Passiamo quindi a ricette meno note in Italia ma altrettanto gustose. E’ il caso del francese croque monsieur, un toast francese con besciamella, prosciutto e formaggi, cotto in forno con una copertura di besciamella e formaggio. Oppure del club sandwich, un classico americano e inglese con pancarrè tostato, maionese, senape, lattuga, pomodoro e tacchino. Il pancarrè può anche essere la base di una torta salata a strati. Le fette vanno posizionate su una pirofila e spennellate con uomo sbattuto a cui aggiungiamo formaggio grattugiato, inseriamo lo strato di farcitura che preferiamo e copriamo con un altro strato di pancarrè. Una volta ultimata la nostra torta salata, va cotta in forno per pochi minuti, giusto il tempo di far sciogliere il formaggio e di far formare una gratinatura in superficie.
La versatilità del pancarrè permette di realizzare anche dei rotolini. Possiamo infatti realizzare dei rotoli freddi con le fette di pancarrè che vengono spalmate con maionese o creme ai formaggi, farcite con formaggi freschi e salumi, arrotolate nella pellicola e messe in frigorifero per dare compattezza. Quindi viene tagliato a rondelle e servito freddo. Lo stesso procedimento possiamo utilizzarlo per realizzare delle rondelle dolci. Basta spalmare sulle fette del pancarrè della crema alle nocciole. Sempre
Il pancarrè infatti si presta anche ad essere la base per dei dolci. Ad esempio, basta mettere i triangolini di pancarrè in latte zuccherato e aromatizzato con vaniglia o buccia di limone e quindi passati nell’olio e fritti. Appena pronti vanno spolverati con zucchero a velo e possono essere già consumati oppure arricchiti con marmellate o creme. Infine il pancarrè è utilizzato per realizzare il french toast che, a differenza di come il nome possa far intendere, è un prodotto tipico della cucina nordamericana ed è realizzato con due fette di pancarrè passate nell’uovo sbattuto con il latte, infarinate e cotte in padella con il burro e che vengono farcite con marmellate, creme o il peculiare sciroppo d’acero.