Le seadas non sono solo un delizioso dolce della Sardegna ma hanno anche ottenuto ufficialmente la registrazione come prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP). Nonostante i diversi nomi, come sebadas, sabadas, seattas, savadas e sevadas, la ricetta rimane unica, con lievi varianti che però rispettano le materie prime e l’artigianalità di un prodotto della tradizione culinaria dell’isola.
Con questa registrazione, le seadas si uniscono all’agnello di Sardegna e ai culurgionis d’Ogliastra come prodotti sardi con il marchio IGP. Anche se la Sardegna vanta un vasto assortimento di denominazioni, tra DOP, DOC, IGT e IGP, che comprendono 9 cibi e 33 vini. Nonostante ciò, la lista è ancora lungi dall’essere esaustiva, considerando le molte altre eccellenze del territorio conosciute globalmente.
La storia delle seadas, frittelle di pasta ripiene di formaggio e servite con miele, è radicata nella tradizione pastorale sarda. Le varianti includono il ripieno di caciotta vaccina profumata con scorza di limone (campidanese) o pecorino fresco (nuorese), mentre l’impasto rimane consistente con l’uso dello strutto. La pasta violada, una frolla rustica a base di semola e strutto, è il denominatore comune.
Esistono anche varianti salate e recentemente è stata proposta una versione con ripieno di formaggio e prosciutto cotto. Tuttavia, la tradizione rimane predominante, con le seadas che rappresentano un piatto unico o anche un secondo.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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