Home » Il cervello umano riconosce il cibo in 108 millisecondi
Il processo di riconoscimento degli alimenti da parte del cervello è stato oggetto di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Sydney. Questa ricerca, ancora poco esplorata, ha rivelato che il cervello impiega solo 108 millisecondi per identificare se un oggetto osservato è una possibile fonte di cibo.
L’importanza della vista nel cercare e riconoscere il cibo è stata sottolineata specialmente nei nostri antenati. Infatti gli altri sensi, come l’olfatto, avevano un raggio d’azione limitato. Anche oggi, gran parte della ricerca, del riconoscimento e della scelta del cibo avviene attraverso il senso della vista. Anche se il funzionamento di questi processi nel cervello è ancora poco compreso.
Per approfondire questo argomento, i ricercatori hanno condotto un esperimento coinvolgendo 20 volontari. Questi partecipanti hanno osservato immagini di cibo mentre un elettroencefalografo registrava l’attività cerebrale. I dati raccolti sono stati quindi utilizzati per addestrare un algoritmo di machine learning. Questo algoritmo è stato in grado di creare modelli individuali per i partecipanti, basandosi sull’attività elettrica cerebrale, in grado di riconoscere se stessero guardando immagini di cibo.
In una fase successiva, i volontari sono tornati in laboratorio e sono state loro mostrate immagini di vari tipi di alimenti, compresi cibi naturali e processati, oltre a oggetti non commestibili. Il modello addestrato ha identificato con successo le immagini di cibo. Inoltre ha persino distinto tra alimenti naturali e processati, basandosi esclusivamente sui dati dell’elettroencefalogramma dei partecipanti.
Questo studio ha dimostrato che il cervello umano è in grado di riconoscere gli alimenti in un intervallo di tempo estremamente breve, compreso tra 108 e 116 millisecondi. Considerando che una parte di questo tempo è dedicata al trasporto delle informazioni visive dalla retina al cervello, il riconoscimento in sé avviene praticamente istantaneamente.
Gli autori della ricerca ritengono che queste informazioni possano essere utilizzate per comprendere meglio i meccanismi cerebrali che influenzano le scelte alimentari. In futuro, potrebbero essere sviluppate strategie per promuovere scelte alimentari più sane, ad esempio attraverso pubblicità mirate e cartelloni pubblicitari che tengono conto della rapida risposta del cervello al cibo.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Nearfuture - Worldculture
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Nearfuture - Worldculture