All’appuntamento in Umbria, giunto alla XI edizione e che trasformerà per tre giorni la cittadina umbra in “capitale” del vino, hanno aderito ben 142 produttori e 4 consorzi tra cui il Sannio, con un programma che prevede sei Masterclass e diverse aree tematiche, compresa un’area “Extra Wine”, 80 sono i giornalisti accreditati e 100 gli operatori Horeca. Dati ragguardevoli per una manifestazione dedicata ai giovani produttori e alle piccole cantine che, da quest’anno, ospita anche vignaioli esteri provenienti dalla regione dello champagne e da produzioni austriache, slovene, albanesi e svizzere.
Appassionati, cultori e curiosi alla ricerca di una interessante esperienza si ritroveranno nel parco rinascimentale di Palazzo Vitelli a San Egidio, con i suoi 7.000 metri quadri di verde.
C’è molta attesa per i momenti di approfondimento con riferimento al Sannio, come quello della presentazione del progetto ISBAV dedicato alla trasformazione digitale della filiera vitivinicola sannita, e quello di domenica 28 aprile, alle ore 18,30, con la Masterclass sulla Falanghina del Sannio DOC dal tema “La Falanghina – Inconfondibile identità del Sannio”, condotta da Francesco Saverio Russo, noto e apprezzato divulgatore della cultura del vino.
Un’ennesima iniziativa del Sannio Consorzio per valorizzare e promuovere un territorio dalle profonde radici culturali e dove i vini hanno i sapori della sua storia millenaria.
Che vino fanno a Benevento?
Nell’agro di Benevento si produce la DOC Falanghina del Sannio e la DOCG Aglianico del Taburno, mentre l’Aglianico insieme ad altri vitigni del territorio (Greco, Fiano, Piedirosso…) dà vita alla DOC Sannio.
Quali sono i vini più famosi?
L’Italia vanta una lunga e ricca tradizione vinicola, con numerosi vini famosi in tutto il mondo. Tra i più noti troviamo:
- Brunello di Montalcino: Prodotto esclusivamente da uve Sangiovese nel comune di Montalcino, questo vino rosso è rinomato per la sua struttura complessa, i suoi aromi intensi e il suo lungo potenziale di invecchiamento.
- Barolo: Un altro grande vino rosso piemontese, il Barolo è prodotto da uve Nebbiolo e vanta una storia che risale al XIX secolo. È conosciuto per il suo corpo robusto, i suoi tannini audaci e i suoi aromi di frutta scura, spezie e tartufo.
- Amarone della Valpolicella: Proveniente dalla regione del Veneto, questo vino rosso dolce è elaborato con uve appassite, ovvero uve parzialmente essiccate prima della vinificazione. Ciò conferisce all’Amarone un sapore ricco e concentrato, con note di frutta appassita, spezie e cioccolato.
- Chianti classico: Prodotto nella zona collinare tra Firenze e Siena, il Chianti Classico è un vino rosso a base di Sangiovese noto per la sua vivacità, i suoi aromi di ciliegia, viola e spezie e il suo finale croccante.
- Supertuscans: Questi vini, nati negli anni ’70 in Toscana, non rientrano nei disciplinari di produzione tradizionali, ma si distinguono per la loro innovazione e il loro carattere unico. Spesso assemblaggi di uve internazionali e Sangiovese, i Supertuscans offrono vini potenti, complessi ed eleganti.
- Franciacorta: Prodotto in Lombardia con metodo champenoise, questo vino spumante è conosciuto per la sua finezza, la sua eleganza e la sua complessità. Realizzato con uve Chardonnay e Pinot Noir, la Franciacorta offre una vasta gamma di stili, da brut a millesimati.
- Etna: Proveniente dal vulcano attivo Etna in Sicilia, questo vino bianco e rosso unico è caratterizzato dai suoi minerali distintivi e dai suoi aromi vulcanici. I vini dell’Etna sono ottenuti da vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese e il Carricante, offrendo un’esperienza vinicola davvero singolare.
- Barbaresco: Simile al Barolo per molti aspetti, il Barbaresco è un altro vino rosso piemontese prodotto da uve Nebbiolo. È noto per la sua eleganza, la sua finezza e il suo potenziale di invecchiamento.
- Lambrusco: Originario dell’Emilia-Romagna, questo vino rosso frizzante è disponibile in versioni secche, dolci e rosate. Il Lambrusco è conosciuto per la sua vivacità, i suoi aromi fruttati e la sua bevibilità.
- Montepulciano d’Abruzzo: Prodotto in Abruzzo con uve Montepulciano, questo vino rosso è conosciuto per il suo corpo medio, i suoi aromi di frutta scura, spezie e liquirizia e il suo finale persistente.
Questi sono solo alcuni dei tanti vini famosi d’Italia. Con la sua ampia varietà di regioni vinicole e vitigni, l’Italia offre un’esperienza vinicola per tutti i gusti.
Quali sono i vitigni più diffusi in Campania?
La Campania vanta una ricca tradizione vitivinicola, con una grande varietà di vitigni autoctoni e internazionali. Tra i vitigni più diffusi troviamo:
Uve a bacca nera:
Aglianico: il vitigno a bacca nera più diffuso in Campania, con circa 6.600 ettari vitati. Produce vini rossi strutturati e longevi, come il Taurasi, il Taburno e il Vulture.
Piedirosso: un vitigno autoctono diffuso principalmente nel napoletano, utilizzato per la produzione di vini rossi e rosati. È conosciuto per la sua nota speziata e il suo carattere vivace.
Uve a bacca bianca:
Falanghina: un vitigno autoctono che ha conosciuto un grande successo negli ultimi anni. Produce vini bianchi freschi e minerali, con aromi floreali e fruttati.
Fiano: un altro vitigno autoctono molto apprezzato, il Fiano dà vita a vini bianchi eleganti e strutturati, con note di frutta matura e miele.
Greco: un vitigno bianco versatile, utilizzato per la produzione di vini bianchi secchi, passiti e spumanti. I vini Greco si caratterizzano per la loro aromaticità e freschezza.
Coda di Volpe: un vitigno autoctono diffuso in Campania e in Puglia, produce vini bianchi secchi di buona acidità e piacevoli note fruttate.
Oltre a questi vitigni principali, la Campania vanta una ricca varietà di uve autoctone minori, come il Casavecchia, il Ginestra, il Biancolella e il Forastera, che contribuiscono a diversificare il panorama vitivinicolo regionale e ad impreziosire i vini locali con le loro caratteristiche uniche.
La Campania, con i suoi diversi climi e terreni, offre un ambiente ideale per la coltivazione di una grande varietà di vitigni. I vini campani sono apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità e il loro carattere distintivo, e rappresentano un’eccellenza del patrimonio enogastronomico italiano.












