Semi di lino, si sente spesso parlare di loro: forse tra gli alimenti vegetali sono i più facili da reperire. In realtà li si trova anche come componente di prodotti alimentari o di bellezza. Sappiamo però esattamente quali sono i benefici di questi semini e quanto occorre consumarne per essere sempre al meglio? Te lo diciamo qui.
Cosa sono e come si ricavano
I semi di lino non sono altro che i semini della pianta di lino (linum usitatissimum), la stessa che viene utilizzata per le sue fibre, al fine di realizzare il tessuto tanto famoso. Oltre a poter essere consumati così come sono, vengono impiegati anche nella produzione di olio e di farina, sempre per usi alimentari, oppure di prodotti per la cura del legno. I semi possiedono inoltre delle caratteristiche e delle proprietà utilissime al benessere del corpo, in particolare dell’intestino e dei capelli.
Tutte le proprietà e i benefici dei semi di lino
Sono tantissime le proprietà benefiche dei semi di lino sulla salute dell’organismo. Innanzitutto possiedono virtù antiossidanti, grazie alla loro alta presenza di Omega 3. Si tratta di elementi essenziali per la salute del sistema cardio vascolare, oltre che per il cervello, la pelle e i capelli, visto che vanno ad ostacolare la formazione di colesterolo cattivo e l’ossidazione cellulare. I semi di lino costituiscono inoltre una fonte importante di vitamine (in particolare C ed E) e sali minerali (soprattutto Potassio, Fosforo, Magnesio e Calcio). Le sue mucillagini si rivelano particolarmente utili all’intestino, in caso di stitichezza. Sono infine un ottimo rimedio per i capelli sfibrati, poiché fortificano la fibra capillare.

Come si consumano i semi di lino: quanti e per quanto tempo
I semi di lino possono essere consumati in svariati modi, anche come abitudine protratta nel tempo e come stile di vita. L’importante è mangiarli crudi se si vuole usufruire dei loro valori nutrizionali funzionali. Si possono aggiungere alle insalate, allo yogurt, alle macedonie di frutta, ai frullati o ai nostri piatti preferiti. Possono essere integrati alla frutta secca come le noci o le mandorle (ma senza esagerare, visto che possiedono un notevole apporto energetico), o ancora inglobati nei fiocchi di avena o di mais, o nel latte vegetale per la colazione o ai minestroni e alle zuppe per il pranzo o la cena. Sarebbe comunque meglio non esagerare con le porzioni (due cucchiaini al giorno sono più che sufficienti) in quanto potrebbero dar fastidio a chi soffre di diverticoli o colon irritabile per il loro elevato contenuto di fibre.