Il liquore al fico d’India potrebbe non essere una completa novità, ma il progetto “Fichissimo” sta cercando di trasformare questa produzione tradizionale in un prodotto con un brand, una strategia di marketing, eventi, distribuzione a livello nazionale e, forse, internazionale. Questa iniziativa rappresenta in un certo senso un parallelo con quanto fatto in passato con il limoncello, ma con un nome altrettanto intrigante: Fichissimo.
Il progetto della start-up
I fondatori della start-up Fichissimo, che produce liquore al fico d’India in Sicilia da alcuni mesi, sembrano essersi posizionati nel momento giusto. Le ricerche, le iniziative e i progetti che vedono il fico d’India come una specie vegetale idonea per una nuova narrativa agricola incentrata sulla sostenibilità stanno emergendo sempre più. In primo luogo, il fico d’India, una pianta originaria delle Americhe e ora fortemente presente in Europa, rappresenta un’opportunità per il consumo e la trasformazione in cibo. Inoltre, il fico d’India è una specie che richiede poca irrigazione, manutenzione o cura, non esaurisce le risorse e produce frutti deliziosi, compresi i semi.

La ricetta del liquore al fico d’India
La ricetta del liquore al fico d’India proviene da una tradizione familiare trasmessa oralmente. Tuttavia, nella prima metà del 2023, il desiderio di trasformare questa preparazione in qualcosa di più strutturato e aziendale ha preso forma. Probabilmente spinto anche dall’idea di un nome accattivante come Fichissimo.
I tre soci della start-up hanno iniziato a testare il mercato con i primi lotti di produzione e hanno trovato un liquorificio a Lercara Friddi, in provincia di Palermo, che potesse rendere la ricetta concreta. Il Fichissimo, che ha un grado alcolico del 32%, è ottimo come digestivo (così come il liquore alla liquirizia), ma può essere abbinato anche a formaggi erborinati o utilizzato come ingrediente per cocktail e preparazioni dolci.
La preparazione prevede la pulizia e la rimozione delle spine dai fichi, che vengono poi macerati in alcol. Successivamente, si aggiungono acqua e zucchero. Il liquore così ottenuto viene fatto riposare e poi è pronto per essere consumato.
Dove si può già trovare “Fichissimo”
Attualmente, il mercato principale è nel Lazio, con alcuni ristoranti a Roma, cocktail bar e stabilimenti balneari a Maccarese e Fregene. Questi sono stati i mesi iniziali di rodaggio per il prodotto. Durante l’autunno e l’inverno, verrà ulteriormente testata la penetrazione nel mercato, mentre la prossima primavera segnerà l’inizio di un’espansione più decisa a livello nazionale e internazionale. La FAO aveva già previsto che il fico d’India sarebbe stato uno dei cibi del futuro, in grado di avere un grande impatto economico. In Sicilia, alcuni iniziano addirittura a chiamarlo “petrolio verde”.