Home » La tradizione di mangiare rane si scontra con la legge che vieta di allevarle
In Italia, mangiare le rane fa parte delle tradizioni di diverse regioni. È un piatto tipico e apprezzato da molti, sebbene il suo allevamento sia proibito.
Le specie commestibili principali sono la rana verde (Rana esculenta) e la rana comune (Rana temporaria), entrambe parte della dieta in diverse regioni italiane, dalle risaie del Vercellese e del Pavese, ai terreni paludosi del Lazio e della Sicilia, fino agli stagni di Marcianise, in Campania.
Nonostante il loro sapore delicato, che ricorda una combinazione di pollo e pesce, le rane sono state un alimento popolare già dal Basso Medioevo e si ritrovano in ricette storiche come quella delle rane fritte nel ricettario del Platina del XV secolo.
Le rane giocano un ruolo ecologico importante come predatori e prede, contribuendo a controllare le popolazioni di insetti e a mantenere la qualità dell’acqua. Tuttavia, la loro popolazione è diminuita drasticamente a causa di bonifiche, urbanizzazione, uso di pesticidi, malattie e specie invasive, come la Rana Toro americana. Per proteggere queste specie, l’Italia ha firmato nel 1979 la Convenzione di Berna, entrata in vigore nel 1981, che vieta l’allevamento delle rane a fini alimentari, sebbene non impedisca la raccolta di rane selvatiche, regolamentata con limiti specifici e divieti per metodi di cattura invasivi.
A causa della domanda continua di rane in Italia, provenienti da sagre e ristoranti, il mercato si affida a fornitori esteri. Paesi non firmatari della Convenzione, come Albania e Turchia, e nazioni dell’Asia Sudorientale come India, Vietnam e Cina, sono i principali fornitori. Questi rifornimenti possono arrivare freschi o surgelati, ma spesso mancano di tracciabilità e sono parte di filiere intensive che contribuiscono al declino delle popolazioni di rane all’estero.
Il consumo di rane, pur mantenendo la sua rilevanza storica e nutrizionale, solleva questioni di sostenibilità e richiede una riflessione continua su come bilanciare tradizione gastronomica e conservazione ambientale.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Nearfuture - Worldculture

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