La cipolla dell’acqua di Santarcangelo di Romagna è una varietà preziosa che ha una storia ricca e profonda legata al territorio e alla tradizione locale. Oggi è un Presidio Slow Food, il che sottolinea l’importanza della sua conservazione e promozione per preservare la biodiversità agricola.
La cipolla dell’acqua è caratterizzata dalla sua grande pezzatura, che può raggiungere anche il chilo di peso, e dalla sua dolcezza che la rende adatta anche al consumo crudo, ad esempio in insalata. La storia della sua coltivazione riflette i cambiamenti del territorio nel corso del tempo, con la progressiva scomparsa dei fossi e dei mulini che una volta garantivano l’irrigazione.
La sua denominazione deriva dalla pratica passata di coltivarla nei terreni attraversati da canali e fossi d’acqua. Nonostante le sfide, alcuni contadini continuano a coltivare questa varietà, preservando e tramandando le tradizioni agricole locali. Anche se le pratiche di irrigazione e coltivazione sono cambiate, il calendario dei lavori nell’orto è rimasto sostanzialmente lo stesso.
Gli abitanti di Santarcangelo di Romagna, noti come “cipolloni”, testimoniano l’importanza e l’amore per questo ortaggio, che trova largo impiego in cucina, dalle preparazioni salate a quelle dolci. Tuttavia, la sua breve durata di conservazione ha spinto ad esplorare nuove modalità di utilizzo e trasformazione per renderla più appetibile sul mercato. La cipolla dell’acqua si coltiva nella zona interna della Romagna, a poca distanza da Rimini, e rappresenta un tesoro per la comunità locale, testimoniando il profondo legame tra la tradizione agricola, il territorio e la cultura culinaria di questa porzione di Emilia-Romagna.
© 2023 Foodando - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Nearfuture - Worldculture

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